© Udo Weber
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La valutazione dei Verdi

La settima legislatura del Parlamento europeo (2009-2014)

La scorsa legislatura ha visto la crisi economica estendersi e opprimere le società europee, in particolar modo nella periferia meridionale. Man mano che la zona euro scivolava in una recessione su ampia scala, la disoccupazione raggiungeva massimi storici nella maggior parte degli Stati membri e il debito sovrano registrava un aumento esponenziale, mentre gli Stati mettevano in salvo dal fallimento le banche insolventi. Decine di riunioni del Consiglio hanno dato risultati scarsi o inesistenti, ma l'impegno assunto dalla Banca centrale europea (BCE) per salvare l'euro ha, per il momento, stabilizzato i mercati del debito sovrano. Tuttavia, molte richieste basilari di responsabilità democratica rimangono ampiamente insoddisfatte e i populisti euroscettici sono in aumento.

Gli obiettivi raggiunti. Con l'insorgere della crisi sono aumentati il ritmo e la portata della riformulazione della normativa economica e finanziaria. I Verdi/ALE hanno contribuito a numerose decisioni importanti, quali l'introduzione di un tetto per i bonus dei manager bancari (CRD IV) e l'istituzione di enti di supervisione finanziaria. Siamo riusciti a porre i poteri di supervisione bancaria della BCE sotto il controllo del Parlamento. Siamo stati una delle forze trainanti per l’introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie (FTT). Abbiamo introdotto l'idea della garanzia per i giovani a livello UE nel 2009 e lottato per i diritti dei lavoratori distaccati, per quanto possibile entro i limiti del quadro giuridico.

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