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Biodiversità

No al pomodoro unico europeo!

Con i Verdi - A difesa dei sapori

L'Europa sta progressivamente perdendo la sua ricca e variegata cultura del cibo, anche se l'offerta dei supermercati, abbondante e apparentemente illimitata, può dare un'impressione diversa. Ma il gusto non inganna e la differenza tra un pomodoro coltivato in un modo naturale e maturato al sole e un pomodoro industriale coltivato in serra è lampante. Noi diciamo no al pomodoro unico europeo!

Delle 7000 varietà di mele che venivano coltivate in Europa all'inizio del secolo scorso, oggi ne resta solo il 15 per cento. Come un semaforo, la rossa "Starking", la gialla "Golden Delicious" e la verde "Granny Smith" segnalano che le regole imposte dall'Ue su dimensioni, peso e aspetto ci stanno portando nella direzione sbagliata.

La FAO stima che nel corso degli ultimi 50 anni sia andato perduto il 75% della biodiversità nella nostra agricoltura, a causa della sua progressiva industrializzazione. Le direttive europee sul commercio delle sementi e la ricerca agricola concentrata sull'ingegneria genetica hanno accelerato questo processo.

I Verdi sono riusciti a creare leggi europee a sostegno delle associazioni, degli agricoltori e delle università che si impegnano nella conservazione e nell'impiego della biodiversità per la produzione di alimenti. Analogamente, appoggiamo realtà associative impegnate nella promozione di una cultura del cibo, come Slow Food e Eurotoques, l'associazione europea dei cuochi.

"Difendi il sapore e la biodiversità: mangiali!" è uno dei nostri slogan e ci impegniamo a promuovere e sostenere iniziative e alleanze tra agricoltori, altri operatori economici e consumatori in tutta Europa.

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