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Perché la Regione è favorevole alla Torino-Lione

Il programma di governo della nuova Amministrazione regionale, che la presidente Bresso ha presentato in Consiglio regionale il 16 maggio scorso, sostiene che "il livello di congestione e le relative conseguenze in termini di costi e inefficienza di tutto il sistema logistico richiede un forte impegno per la modernizzazione delle reti e il potenziamento delle porte che collegano il Piemonte alle altre regioni ed all'Europa: verso la Svizzera, verso la Lombardia e l'Est europeo, verso la pianura padana, verso la Liguria e verso la Francia. Fondamentali per l'efficienza delle reti sono: lo spostamento di traffico merci dalla gomma al ferro e l'adeguamento delle strutture intermodali per lo scambio tra gomma e rotaia, fra mezzi di lunga percorrenza e mezzi di distribuzione sub-regionale e locali. Ribadiamo la centralità del trasporto ferroviario per il cui adeguamento si prevedono come nuove opere: il completamento della Torino-Milano e il collegamento verso la Francia, il nuovo valico ferroviario tra la Liguria e l'area alessandrina, l'adeguamento (raddoppio binari tra Cuneo e Fossano, elettrificazione su tutta la tratta) della ferrovia Torino-Cuneo-Nizza".

Questa posizione è stata più volte ribadita dalla presidente Bresso nelle numerose interviste rilasciate ai quotidiani e nelle trasmissioni televisive e radiofoniche alle quali ha partecipato nei giorni scorsi. "La Torino-Lione - ha sempre sostenuto - è una scelta ampiamente condivisa a livello nazionale e internazionale. L´Unione Europea l'ha inserita tra le sei opere strategiche da realizzare nei prossimi anni proprio perché ha scelto di privilegiare il trasporto delle merci su ferro, togliendole dalle strade. Per il Piemonte si tratta di un'opera estremamente importante, in quanto l'inserimento nel cosiddetto Corridoio 5 Lisbona-Kiev garantirà una maggiore competitività alle imprese, che potranno trasportare più velocemente i propri prodotti, ed una migliore mobilità delle persone, che beneficeranno di tempi di percorrenza estremamente ridotti per viaggiare in Italia e in Europa. Inoltre, la riduzione dell'inquinamento e del rumore provocato dal passaggio di migliaia di camion porterà in valle di Susa un miglioramento delle condizioni abitative e residenziali".

"Naturalmente - ha puntualizzato - la linea va costruita tenendo presenti le questioni relative all'ambiente e alla salute della popolazione. A questo proposito, ricordo che i tecnici sostengono che l'eventuale ritrovamento di rocce contenenti amianto od uranio non creerebbe problemi, in quanto la tecnologia ci permette di smaltire queste sostanze nella massima sicurezza. Per avere un quadro più completo della situazione occorre poter effettuare i sondaggi e la galleria esplorativa di Venaus".

In merito alla posizione contraria alla Torino-Lione assunta dagli abitanti e dai sindaci della Valsusa, Bresso sostiene che "si sopravvalutano i rischi e si sottovalutano i vantaggi in termini di sviluppo e occupazione. Finora c'è stata indubbiamente una carenza informativa, e per questo abbiamo deciso anche di aprire un centro di documentazione che spieghi l'opera e i vantaggi che ne deriveranno per il Piemonte e per tutta l'Italia. Il livello di disinformazione è enorme: in tanti dibattiti ho sentito cose terribili, come quella che nella valle moriranno tutti. Non morirà nessuno".

Secondo la presidente, la decisione sulla realizzazione della ferrovia deve tenere conto della logica della democrazia: "Chiedo il rispetto del principio di sussidiarietà a tutti i livelli: questo vuol dire che la decisione si prende al livello appropriato. Essendo una grande opera europea che interessa Stati, Regioni e Ue, è a loro che spettano le valutazioni e la decisioni complessive. Gli enti locali invece devono essere coinvolti in tutto ciò che riguarda direttamente i loro territori. Mi rendo conto che i lavori causeranno dei disagi, ma penso che se si vogliono risolvere i problemi pratici le soluzioni possono essere trovate, basta discuterne".

Bresso ha anche ricordato di essere stata tra le prime a proporre un progetto alternativo, anni fa, per la val di Susa: "Era il rafforzamento della linea attuale, che allora tutti gli amministratori della valle respinsero con sdegno. Oggi vedo che lo propongono gli ambientalisti. Nel frattempo, il progetto che è stato messo a punto avrà un impatto ambientale minore perché passa in gran parte in galleria. Non credo che il raddoppio dell'attuale fascio di binari sarebbe accolto con gioia dagli abitanti".

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