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Una coalizione per cambiare

Manifesto di Monica Frassoni per Presidenza del PE


Un Parlamento che conti davvero
Il Parlamento europeo è un'istituzione unica nel suo genere. E' l'unica assemblea eletta direttamente a carattere sovranazionale al mondo con reali poteri legislativi e di bilancio. Il Parlamento europeo dovrebbe essere il luogo in cui si elaborano e si prendono decisioni sulle politiche europee a partire da un dibattito trasparente. Gli europarlamentari, in quanto rappresentanti eletti direttamente dai cittadini europei, dovrebbero utilizzare al meglio i loro poteri in modo da poter rappresentare una voce autorevole ed indipendente nell'ambito dei processi decisionali della UE.

Ma la realtà di oggi è ben diversa e il Parlamento sta perdendo la sua autonomia nelle dinamiche politiche europee. Gli europarlamentari si trovano sempre più spesso soggetti a pressioni per adeguarsi alle richieste di ben determinati governi nazionali. L'indipendenza del Parlamento nel suo ruolo di co-legislatore è sempre più difficile. C'è una crescente tendenza a confondere il "legiferare meglio" con una rinuncia a completare la procedura legislativa su direttive importanti, cedendo alle pressioni di Consiglio e Commissione e producendo una legislazione spesso confusa la cui applicazione risulterà difficile.

Una coalizione per cambiare
Simbolo di questa involuzione è l'accordo per la Presidenza del PE concluso tra la leadership del PPE e del PSE.

Il PE rischia di diventare un luogo quieto e tranquillo, in cui dagli europarlamentari ci si aspetta solo che ratifichino l'accordo maturato nei corridoi della "Grande coalizione", senza avere la possibilità di fare una scelta sulla base di programmi differenti, con un dibattito aperto su alternative chiare.

Io voglio un Parlamento europeo che conti davvero, un Parlamento che svolga il suo ruolo in modo autonomo nei processi politici europei e nei rapporti con il Consiglio e la Commissione. Voglio un Parlamento sede di un confronto pubblico autenticamente europeo sulle questioni fondamentali per la nostra Unione, prime fra tutte la Costituzione e la riforma del bilancio comunitario.

Con la mia candidatura voglio dare un segnale che un'alternativa è possibile e contribuire a mettere insieme una coalizione in grado di invertire l'attuale tendenza.

Un Parlamento dinamico
La struttura interna del Parlamento deve divenire più dinamica. Occorre ridurre la rigidità delle procedure burocratiche che contribuisce ad allontanare i cittadini dalle istituzioni. Inoltre, bisognerà affrontare una volta per tutte il dibattito sulla sede del Parlamento, anche perché più di un milione di europei hanno firmato una petizione a tale riguardo; gli eurodeputati, in quanto loro rappresentanti, devono prendere una posizione al riguardo.

Impatto ambientale
In quanto istituzione pubblica di alto profilo, il Parlamento europeo deve dare l'esempio sul piano della tutela dell'ambiente e della lotta al cambio climatico. Dal punto di vista energetico ciò significa ridurre gli sprechi e migliorare in efficienza, optando per le energie rinnovabili. Occorre inoltre affrontare la questione della mobilità ed eliminare gli spostamenti non necessari. Infine, la pratica del riciclo e del riuso dei materiali deve essere ampliata.

Maggior trasparenza
Il PE è un luogo aperto ai gruppi di interesse e il loro lavoro può essere una parte importante dell'attività politica; ma l'attività delle lobbies deve avvenire in modo trasparente. Già oggi esistono forme di tutela e pratiche consolidate, ma la sfida ora è quella di migliorare questi sistemi, pensando in particolare a come garantire l'accesso al Parlamento a quegli individui ed a quei gruppi portatori di interessi diffusi e non privati che mancano delle risorse delle grandi aziende.

Parlare ai cittadini europei
Il Parlamento deve sostenere attivamente tutte quelle iniziative dei cittadini che puntano ad avere un effetto sulle politiche UE e deve quindi trovare il modo di rivolgersi in forma più diretta alla gente. Il Parlamento europeo appartiene prima di tutto ai cittadini e noi dobbiamo continuare ad impegnarci a trovare nuove forme di partecipazione, attraverso dibattiti pubblici, l'organizzazione di iniziative artistiche e musicali e un maggior uso di tecnologie innovative di comunicazione e informazione.

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